che lacerano l' anima anche per la " leggerezza e la noncuranza " delle istituzioni
Dall' incontro di ieri con alcune mamme e alcuni papà del cassinate che vivono la quotidiana angoscia di avere tra mura domestiche un proprio caro "diversamente abile", bisognoso, oltre che di immenso amore, di grande affetto, di cure mediche, di specialisti socio sanitari e psico-pedagogisti, è emerso una agghiacciante situazione sia per quanto concerne gli interventi delle istituzioni che anche se mettono a disposizioni la struttura poi non la organizzano con tutti i santi crismi che il caso richiede.
C' è, per esempio, a Caira, " il paese senza diritti", come la chiamano alcuni cittadini su fb, una struttura accogliente ragazzi e ragazze di età di diversa, anche ultaraquarantenni, portatori di vari "handicap".
Tale struttura, pare, si animi di giovani volontari solo in alcuni periodi dell' anno ( estate) e, solo allora, gli sfortunati ragazzi vengono coinvolti in attività ludiche arricchenti il corpo e la mente ( come ad esempio l' ora di piscina); insomma si prodigano per rendere la vita dei ragazzi un pò diversa, socialmente più accettabile, piccole grandi iniziative ed azioni fatte solo e soltanto con la gioia e la profusione di affetto che inerisce anche la preparazione tecnica.
Indigna e non poco venire a conoscenza di deplorevoli situazioni di corse alle gare di appalto da parte delle cooperative sociali per l' accaparramento della gestione di situazioni più disparate di aiuto psico-socio-umanitario con inclusa la somministrazione di pasti e poi, una volta vinta la gara, la qualità del servizio scade precipitevolissimevolmente e chi ci va di mezzo sono i fruitori del servizio che, guarda caso, sono sempre i più bisognosi, gli ammalati, le classi più deboli.
Lo scadimento del servizio per lucrare qualche soldino in più, con l' assunzione di personale poco o per nulla qualificato, ma forse sottopagato, è questo e solo questo lo stimolo delle cosiddette Cooperative di Servizi, che vengono appaltate dalle Istituzioni regionali, provinciali, comunali.
Perchè questo non succede nel Nord dell' Italia? Perchè a Bolzano Cooperativa analoga a Cassino dà servizi migliori? Perchè i familiari di Cassino devono andare a pietire all' assessore di turno, forse più buono, ciò che è un loro diritto?. Se assistenza c'è se la cooperativa c'è ha l' obbligo di organizzarsi nel miglior modo possibile e dare il servizio che non è carità in quanto remunerato lautamente e se per i cooperanti non è così, in tutta coscienza e serenamente lasciare il posto di lavoro e trovarsene un' altro.
Forse, servirebbero più controlli sull' operato della ditta aggiudicatrice dell' appalto.
Entrare ne mondo dei malati cambia l' esistenza non solo del malato ma della famiglia e se le Istituzioni con i vari assessorati, comitati, associazioni, le ASL ecc.ecc. si piccano di avere la sensibilità di intervenire a sostegno, intervengano pure ma diano aiuto concreto agli sventurati e soprattutto alle famiglie e lo facciano al meglio in tutti i sensi, economico, condivisione, con il rispetto, ma soprattutto con lo spirito di altruismo sacrale.
C' è, per esempio, a Caira, " il paese senza diritti", come la chiamano alcuni cittadini su fb, una struttura accogliente ragazzi e ragazze di età di diversa, anche ultaraquarantenni, portatori di vari "handicap".
Tale struttura, pare, si animi di giovani volontari solo in alcuni periodi dell' anno ( estate) e, solo allora, gli sfortunati ragazzi vengono coinvolti in attività ludiche arricchenti il corpo e la mente ( come ad esempio l' ora di piscina); insomma si prodigano per rendere la vita dei ragazzi un pò diversa, socialmente più accettabile, piccole grandi iniziative ed azioni fatte solo e soltanto con la gioia e la profusione di affetto che inerisce anche la preparazione tecnica.
Indigna e non poco venire a conoscenza di deplorevoli situazioni di corse alle gare di appalto da parte delle cooperative sociali per l' accaparramento della gestione di situazioni più disparate di aiuto psico-socio-umanitario con inclusa la somministrazione di pasti e poi, una volta vinta la gara, la qualità del servizio scade precipitevolissimevolmente e chi ci va di mezzo sono i fruitori del servizio che, guarda caso, sono sempre i più bisognosi, gli ammalati, le classi più deboli.
Lo scadimento del servizio per lucrare qualche soldino in più, con l' assunzione di personale poco o per nulla qualificato, ma forse sottopagato, è questo e solo questo lo stimolo delle cosiddette Cooperative di Servizi, che vengono appaltate dalle Istituzioni regionali, provinciali, comunali.
Perchè questo non succede nel Nord dell' Italia? Perchè a Bolzano Cooperativa analoga a Cassino dà servizi migliori? Perchè i familiari di Cassino devono andare a pietire all' assessore di turno, forse più buono, ciò che è un loro diritto?. Se assistenza c'è se la cooperativa c'è ha l' obbligo di organizzarsi nel miglior modo possibile e dare il servizio che non è carità in quanto remunerato lautamente e se per i cooperanti non è così, in tutta coscienza e serenamente lasciare il posto di lavoro e trovarsene un' altro.
Forse, servirebbero più controlli sull' operato della ditta aggiudicatrice dell' appalto.
Entrare ne mondo dei malati cambia l' esistenza non solo del malato ma della famiglia e se le Istituzioni con i vari assessorati, comitati, associazioni, le ASL ecc.ecc. si piccano di avere la sensibilità di intervenire a sostegno, intervengano pure ma diano aiuto concreto agli sventurati e soprattutto alle famiglie e lo facciano al meglio in tutti i sensi, economico, condivisione, con il rispetto, ma soprattutto con lo spirito di altruismo sacrale.
Il Presidente dei Moderati
Anna Maria Rossini
Anna Maria Rossini
Ps.
Pubblico con attenzione e rispetto una e-mail inviatami da una amica "Moderata"
ciao Anna... ho letto quanto hai scritto e dal quel poco che ci conosciamo so quanto siano frutto dei tuoi reali sentimenti e non solo di circostanza... ieri sera ho assistito in silenzio quanto si è detto, non riuscivo a parlare non perchè l'argomento non mi intererssava ma perchè mi coinvolgeva troppo, anche io vivo il loro disagio da ben 26 anni con mio figlio, per il quale ringrazio Dio per quello che è e che rappresenta, ma sin dalla nascita necessita di cure per una patologia causata da un danno alla nascita per la quale devo ringraziare la mala sanità, non ho avuto mai aiuto dalle istituzioni tra l'altro non l'ho mai chiesto ed a vivere questo disagio sono da sola visto che il padre non ne se ne cura ne fattivamente ne economicamente.... quante realta di sofferenza ognuno di noi vive, visibili ed invisibili agi occhi degli altri ma che lacerano l'anima...
Nessun commento:
Posta un commento