Per non fare la fine della Grecia il governo, deve fare una manovra da 40 miliardi. Per paura di perdere consenso Berlusconi prevede di portarla a termine nel biennio 2013-14. Il problema è Tremonti che a quanto pare si oppone e teme proprio l’effetto Grecia.
Due miliardi immediatamente per coprire le spese inderogabili, circa 5 sul 2012 e 20 sia su 2013 sia su 2014. In questo modo la manovra arriva a circa 47 miliardi, addirittura di più dei 43 inizialmente previsti. Restano 48 ore per eventuali modifiche ma si continua a trattare soprattutto con la Lega.
Far pesare sostanzialmente su 2013 e 2014 gli effetti della manovra consentiranno a Berlusconi di affrontare le elezioni politiche con più tranquillità e potrà dire agli italiani di non aver messo le mani nelle loro tasche. I provvedimenti saranno attuati solo a decorrere dal 2012-2013.
L’aumento dell’età pensionabile per le donne, il congelamento degli stipendi della pubblica amministrazione e tutti i correttivi decisamente impopolari. Tutto rimandato a partire dal 2013 o dal 2014.
Chi siederà a Palazzo Chigi dal 2013 erediterà la manovra pensata da Tremonti.
E i tagli alla politica?
Chi vincerà le prossime elezioni potrà sempre dire di essere stato costretto dall’Ue.
Se il Cavaliere dovesse perdere potrà dire: Italiani l’avete voluto la sinistra? Adesso tenetevela.
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