venerdì 28 maggio 2010

LA POLITICA DELLE ILLUSIONI


E’ bastato il successo della Polverini e l’elezione dei Consiglieri Regionali di maggioranza e di opposizione per far tornare la pace sui giornali e sulle tv. Nei giorni di campagna elettorale tutti si apprestavano a rilasciare dichiarazioni, cene, manifestazioni, incontri, meeting, concerti, presenzialismo a tutto spiano, le facce dei candidati erano diventate in pratica un’ossessione. Adesso invece? Dove sono finiti tutti i proclami e gli interventi promessi? La Regione Lazio continua il suo cammino verso l’impoverimento, la crescita della disoccupazione, la sanità che peggiora, l’inquinamento ambientale, il congestionamento del traffico. Mentre qualcuno sta ancora assaporando la vittoria, altri già pensano alle prossime vacanze, come spendere quei soldi forse insperati o inaspettati, uno stipendio di un Consigliere Regionale, potrebbe garantire una vita dignitosa a sei persone o comunque potrebbe consentire a molte persone di raggiungere serenamente la fine del mese. Sono venuti a parlarci di tagli alla spesa pubblica, la riduzione dei costi della politica, dello sperpero di denaro pubblico, il finanziamento ai partiti, alle agevolazioni di un Consigliere Regionale, un Deputato o Senatore, ma a quanto pare quella era la solita invidia di chi vorrebbe starci e non può. Una volta assaporato il potere ci si dimentica di tutto, è una lotteria, uno dei tanti deve pur vincere e, allora chi fino a ieri urlava nelle Piazze reclamando giustizia eguaglianza si accorge che il problema non è più suo ma di altri. E’ il sistema Italia che funziona cosi, inutile prendersela, dobbiamo augurarci che alla fine qualcuno si deciderà a intervenire ma ho i miei dubbi. Difficile trovare chi per ideali e per dignità tagli il suo stipendio, rinunci a tutti i privilegi, viaggi in treno senza autista e senza macchina di servizio, paghi il pedaggio autostradale, come un cittadino comune, non ci credo e mai ci crederò, sia esso di destra sia di sinistra. La comodità della politica riuscirà a mettere d’accordo sia la destra sia la sinistra, non esistono politici che vivono per un’ideologia. Anche queste ultime elezioni ci hanno fatto capire che la politica è una questione di poltrone e ancora oggi non è chiaro il quadro politico viste, le riserve dell’UDC. Tutto ruota attorno al potere inutile pensare a una svolta, a un miglioramento, i rappresentanti regionali pur avendo a disposizione strumenti legislativi importanti, sin da adesso mostrano di essere legati alle scelte del Governo e pendono da questo. Dobbiamo aspettarci tanti sacrifici, ancora una volta saranno i cittadini a dover aiutare il sistema Italia mentre i politici saranno impegnati a difendere il loro prestigio, il loro stipendio, a gestire insomma il loro potere. Bene hanno fatto i Moderati a non impegnarsi direttamente alle ultime elezioni politiche, sarebbe stata l’ennesima presa in giro. La nostra è stata una scelta sofferta ma decisa, un segno di protesta contro questo tipo di politica. Nel nostro piccolo abbiamo voluto testimoniare l’insofferenza e la nostra protesta contro chi per l’ennesima volta voleva illuderci con promesse non realizzabili. Abbiamo posto quesiti ben precisi e non abbiamo avuto risposta, abbiamo chiesto chiarezza e questa non c’è stata, siamo riusciti comunque a smascherare chi dava per scontato il nostro consenso magari necessario a conquistare un posto in Regione. Il Movimento dei Moderati in questa fase dove tutti cercano di accasarsi, anche a giochi fatti, continuerà ad esistere e ad andare avanti, ci interessa far sentire la nostra voce laddove è necessario e senza condizionamenti. Ci allontaniamo sempre di più dall’ipotesi di confluire nel Partito di Centro di Casini una volta saputo che sarà cancellato l’unico legame con la storia democratico cristiano, il simbolo, lo scudo crociato. Non ci piacciono i trasformismi né tantomeno i tentativi di recuperare il consenso dopo una batosta elettorale. Quello che Casini doveva fare prima delle elezioni regionali non l’ha fatto e oggi si pagano le conseguenze, la via è tracciata, il ritorno all’ovile è prossimo. Noi non siamo fuggiti da nessun ovile né tantomeno ci interessa far parte di un partito che rinnega le tradizioni e pensa al futuro senza guardare alla storia. I Moderati continueranno ad avere ben saldi certi valori e non rinnegheranno mai il proprio passato. Forti di questo convincimento andiamo avanti per la nostra strada, sicuri di incontrare nel nostro cammino tanti amici che rimarranno delusi da questo modo di fare politica. Solo allora avremo raggiunto il nostro obiettivo, quello di aver costruito le basi per una grande casa comune dei moderati, una casa dove potranno trovare ospitalità tanti amici che per troppo tempo hanno creduto alle favole. Noi ci saremo sempre, e continueremo a fare politica per passione, lasciamo ad altri il compito di seguire la politica secondo gli avvenimenti in attesa di trovare una sistemazione giusta, una collocazione che gli porti benefici in termini di potere e carriera ma non certamente la realizzazione di un sogno e un’idea quella di una democrazia compiuta.
Il Presidente dei Moderati
Silvio Tedeschi

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