lunedì 21 settembre 2009

RITORNO A CASA

L’occasione e lo spunto offerto dal Presidente Casini a Chianciano sono la base di partenza per un percorso politico comune di tutti i cattolici impegnati in politica e in particolar modo per gli ex democristiani che fino a ieri hanno scelto vie diverse dovendo convivere con ideologie superate dalla storia e dagli eventi. E’ giunto il momento di sedersi attorno a un tavolo e favorire al più presto la nascita di un grande partito di centro raccogliendo ovviamente tutte le esperienze, i micro partiti, i movimenti che si rifanno all’ideologia sturziana e degasperiana. Non ha più senso oggi disgregarsi e consentire ad altri di conquistare il potere anche con il nostro voto, dobbiamo essere convinti che il nostro apporto è determinante per qualsiasi maggioranza. Sia il centro destra che il centro sinistra hanno L’occasione e lo spunto offerto dal Presidente Casini a Chianciano sono la base di partenza raggiunto maggioranze grazie ai voti degli ex democristiani i quali sono stati relegati poi a svolgere ruoli poco importanti. La storia degli ex democristiani non può essere umiliata da partiti e movimenti autonomisti, razzisti, leghisti né tantomeno da partiti che fanno riferimento a ideologie che hanno procurato solo danni alla nostra nazione. L’Italia ha bisogno d’idee politiche nuove e innovative che non dimenticano però la storia, l’unica storia che ha garantito all’Italia benessere dal dopoguerra a oggi è quella Democratico Cristiana, una storia che ha avuto come riferimento veri e propri statisti, uomini che hannno garantito alla nazione la democrazia, lo sviluppo e il benessere. L’Italia non può essere affidata oggi a eredi del fascismo e del comunismo, il risultato è sotto gli occhi di tutti, un’Italia divisa in due, in continua crisi, un dibattito politico esasperato e a volte violento, guerra a colpi di spot televisivi, guerra mediatica e sui giornali, insomma pochi contenuti e tanta apparenza. Bisogna tornare a fare politica tra la gente coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni facendo capire loro che impegnarsi in politica è un dovere civico di tutti e consentito a tutti. Non esistono maestri in questo momento di povertà intellettuale, chi può dare un contributo alla rinascita della nostra nazione sono tenuti fuori ed è grave osservare il loro disimpegno. Tutte le forze migliori del paese devono essere quindi coinvolte in un progetto di sviluppo e di crescita in modo da impedire a molti dilettanti di arrogarsi il titolo di classe dirigente. Per ridare prestigio alla nazione è necessario quindi rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare a tutti i livelli anche comunali, la forza delle idee e la forza di volontà potranno essere l’arma vincente per un nuovo soggetto politico. Personalmente, dopo un’approfondita riflessione penso che sia giunto il momento di dare un contributo alle “ buone idee “ di Casini, Pezzotta, Cesa, De Mita, Adornato, uomini seri, persone per bene che hanno avuto il coraggio di sfidare l’arroganza e la prepotenza di una politica delle chiacchiere. Il Movimento dei Moderati può tranquillamente entrare a far parte del nuovo soggetto politico e non sarà un problema se in futuro se ci chiameremo Partito Della Nazione o Partito di Centro o magari Partito dei Moderati d’Italia, sciogliersi per crescere e far parte di un soggetto politico nuovo è segno di maturazione e di coraggio specie se si è convinti di tornare a casa propria.
Il Vice presidente dei Moderati
Silvio Tedeschi

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