Abbiamo ricevuto in data odierna il documento di seguito riportato. Ringraziamo gli amici Renzi e Di Cioccio, ci faremo sicuramente portavoce delle loro richieste nelle sedi più opportune. Da tempo abbiamo scelto di stare dalla parte dei cittadini, per questo non abbiamo aderito al Partito della Nazione salvo che, chi lo rappresenta oggi in seno alla Regione Lazio l'On. Ciocchetti voglia prendere di petto la situazione e dimostrare quindi di essere vicino agli amici Renzi e Di Cioccio, ai cittadini del comprensorio interessato, ai Moderati e a chi vuole guardare il futuro con speranza, ottimismo e soprattutto con fiducia.
IL PRESIDENTE DEI MODERATI
Silvio Tedeschi
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COMITATO CITTADINI SAN CATALDO
Via San Cataldo
SAN GIOVANNI INCARICO (FR)
Tel. 0776-549822 - Cell. 3402527795
COMITATO CITTADINI SAN CATALDO
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SAN GIOVANNI INCARICO (FR)
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Notiziario di controinformazione
Contrasto
Via Campania, 6
03038 ROCCASECCA (Fr)
Tel. 0776-565131 - Cell. 339-8297178
e-mail: fabriziodicioccio@gmail.com
Arch. Andrea Testa
Presidente
Movimento “Moderati”
03038 Roccasecca (Fr)
e, p.c. Silvio Tedeschi
Presidente Nazionale
Movimento “Moderati”
03038 Roccasecca (Fr)
Egr. Sig. Presidente,
le recenti prese di posizione di codesto Movimento, da Lei presieduto, a riguardo delle problematiche ambientali del nostro territorio e, in particolare, delle criticità igienico-sanitarie, dovute, prevalentemente, alla inefficiente gestione dell’impianto di riciclaggio di Colfelice e della discarica di Roccasecca, coincidono con le motivazioni che hanno sempre spinto questi Comitati ad intraprendere iniziative volte a tutelare l’ambiente e la salute delle popolazioni dei Comuni di Colfelice, Roccasecca, San Giovanni Incarico, Pontecorvo, Arce e Ceprano, limitrofi ai suddetti impianti.
I forti disagi, che centinaia di famiglie del comprensorio lamentano e denunciano, da anni, alle autorità civili e giudiziarie, scaturiscono soprattutto dalla totale mancanza di programmazione e dalla completa inadeguatezza degli interventi finora messi in campo dalle istituzioni pubbliche per governare tutti i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti.
Riteniamo, pertanto, doveroso sottoporre all’attenzione di codesto Movimento l’allegato documento, redatto dal Comitato “Cittadini di San Cataldo” e “Contrasto”, presentato in occasione della riunione di costituzione del Comitato dei Sindaci, tenutasi in Comune di Falvaterra nello scorso mese di Novembre.
Nello spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto questi Comitati, soprattutto nel rapporto con gli organi istituzionali, organizzazioni, formazioni e movimenti politici, è legittimo auspicare che le proposte, di seguito riportate, possano essere esaminate e valutate al fine di ripristinare la legalità in questa porzione di territorio ciociaro.
L’occasione ci è gradita per ringraziarLa ed augurare a Lei e a tutti gli aderenti al Movimento dei Moderati un proficuo lavoro.
Dalla sede dei Comitati, sita in San Giovanni Incarico, 19 Gennaio 2011.
per il Comitato
“CITTADINI SAN CATALDO”
Rocco Renzi
per il Comitato
“CONTRASTO”
Fabrizio Di Cioccio
COMITATO CITTADINI SAN CATALDO
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In relazione alla situazione ambientale nel sud della Provincia di Frosinone, condizionata gravemente dall’impianto di riciclaggio e compostaggio di Colfelice e dalla discarica “provvisoria” di Cerreto di Roccasecca, i sottoscritti responsabili dei Comitati “Cittadini di San Cataldo” di San Giovanni Incarico (Fr) e “Contrasto” di Roccasecca (Fr);
Premesso:
- che nei Comuni di Colfelice e Roccasecca insistono rispettivamente un impianto per la preselezione e compostaggio dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili agli urbani ed un impianto di discarica R.S.U.
- che nei suddetti impianti vengono trattati e stoccati i rifiuti urbani, assimilabili agli urbani e speciali;
- che i suddetti Comuni, sedi di impianti, ricadono nei territori limitrofi all’Area della Riserva Naturale delle Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova e del Lago di San Giovanni Incarico;
- che il progetto esecutivo di adeguamento dell’impianto di selezione dei rifiuti urbani di Colfelice prevede, tra l’altro, interventi finalizzati alla produzione di C.D.R. (combustibile derivato dai rifiuti) ed alla realizzazione di una sezione di valorizzazione/recupero dei flussi provenienti dalla raccolta differenziata;
- che il suddetto impianto, originariamente concepito e realizzato per preselezionare rifiuti solidi urbani e produrre fertilizzante di qualità è stato riconvertito per trasformare rifiuti urbani in rifiuti speciali da avviare all’incenerimento.
- che il Presidente della Giunta Regionale, nella sua qualità di Commissario Delegato per l’attuazione degli interventi per il superamento dell’emergenza socio-economica-ambientale nel settore dei rifiuti urbani, speciali e speciali pericolosi nel territorio della Città di Roma e Provincia, nonchè nelle province di Frosinone Latina, Rieti e Viterbo, con ordinanza n. 2 del 28.11.2002, approvava il progetto per la realizzazione e la gestione di una discarica provvisoria per rifiuti urbani e assimilati sita in Roccasecca (Fr), località Cerreto;
- che, come si evince nelle premesse della citata ordinanza, il provvedimento commissariale (n. 2 del 28 novembre 2002) rivestiva carattere assolutamente straordinario e la discarica di Cerreto di Roccasecca doveva rappresentare, quindi, una soluzione provvisoria che consentisse di superare l’emergenza per la mancanza di una discarica comprensoriale definitiva per il deposito dei soli sovvalli provenienti dall’impianto di trattamento rifiuti di Colfelice;
- che al punto 10) della stessa ordinanza (n. 2 del 28.11.2002) si disponeva l’avvio delle procedure per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’intera discarica definitiva comprensoriale della Provincia di Frosinone, da attivarsi con separato decreto. Testualmente: “di disporre con separato decreto l’avvio delle procedure per la progettazione, realizzazione e gestione dell’intera discarica definitiva comprensoriale della provincia di Frosinone che verrà affidata nel rispetto di procedure che, pur adeguando taluni profili operativi all’eccezionalità della situazione, garantiscono, in ogni caso, il necessario confronto concorrenziale tra gli operatori del settore”;
- che il suddetto separato decreto (previsto nella sopraindicata ordinanza, di attivazione delle procedure per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’intera discarica definitiva comprensoriale della Provincia di Frosinone) mai è stato emanato dal Presidente della Giunta Regionale del Lazio, in qualità di Commissario Delegato;
- che la Commissione siti, costituita per la problematica relativa alla scelta del sito per smaltimento dei rifiuti solidi urbani (R.S.U.) nella Provincia di Frosinone e formata dai seguenti membri, Signori:
- Francesco Nolasco Regione Lazio
- Alberto Orazi Regione Lazio
- Serafino Colasanti Provincia di Frosinone
- Luigi Ferri Provincia di Frosinone
- Leonardo Arru ANPA
- Francesco Ferrante Dipartimento Economia e Territorio – Università di Cassino
- Sergio Graniero Geologo
- Elio A. Salera ARPA Lazio
con verbale di riunione del 13 luglio 2001 redigeva la seguente graduatoria:
1) Giuliano di Roma punti totali 110
2) Sgurgola punti totali 105
3) Sant’Elia Fiumerapido punti totali 104
4) Roccasecca punti totali 89
5) Arpino punti totali 69
- che la suddetta graduatoria veniva comunicata dall’Ing. Serafino Colasanti, nella qualità di Presidente della Commissione Siti dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone, all’ex Consorzio “Volontario Basso Lazio” per il Riciclaggio dei rifiuti solidi urbani (oggi S.A.F. Società Ambiente Frosinone), come si evince dal verbale n. 18 dell’11 ottobre 2002 dello stesso Consorzio;
- che il sito di Roccasecca, individuato dal Commissario Delegato (Presidente della Giunta Regionale del Lazio) con Ordinanza n. 2 del 28.11.2002 concernente “Approvazione del progetto, affidamento della realizzazione e gestione di una discarica provvisoria per rifiuti urbani e assimilati sita in Roccasecca, loc. Cerreto - FR”, benché al 4° posto, risulta essere geologicamente e morfologicamente non idoneo ad ospitare discariche per rifiuti di qualsiasi tipologia perchè la zona:
- si trova alla confluenza di tre corsi d’acqua (fiume Liri - fiume Melfa - rio Sottile );
- è permeabile per porosità e fessurazione;
- è ricca di falde freatiche;
- è ad elevato rischio idrogeologico secondo l’Autorità di Bacino “Liri-Garigliano-Volturno”
- è destinata al contenimento delle piene (ad ovest è presente il lago di San Giovanni Incarico
ed una diga artificiale utilizzata, tra l’altro, dalla centrale idroelettrica di “Ponte Fiume”);
- è sismica;
- è umida;
- è circondata da abitazioni civili, da aziende agricole e da allevamenti;
- che il provvedimento di localizzazione, inoltre, è in contrasto con gli studi tecnici e scientifici eseguiti dai periti che la stessa Regione Lazio ha incaricato per la redazione del piano regionale dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili del 1992;
- che il suddetto studio è da ritenersi ancora valido e attuale soprattutto per quanto riguarda i caratteri di permeabilità del sottosuolo e della vulnerabilità dell’acquifero della zona in questione. A conclusione, infatti, della caratterizzazione ambientale dei siti destinati ad ospitare impianti per lo smaltimento dei rifiuti, la relazione tecnica, allegata al suddetto piano, si conclude nel seguente modo: “Vulnerabilità dell’acquifero” - “Il grado di vulnerabilità è alto sia in relazione alle caratteristiche di conducibilità della zona vadosa, sia in relazione alla trasmissività dell’acquifero” (vedi Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 10.2.1992 - Supplemento Straordinario al Bollettino Ufficiale n. 4 del 10 febbraio 1992, pag. 449);
- che il decreto n. 133 del 29 gennaio 2007 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, concernente “Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti”, al Cap. D.1.1.1. - punto b. prevede, tra l’altro, che “le aree di stoccaggio devono essere ubicate lontano da corsi d’acqua ...”;
- che le caratteristiche dell’intera zona, sopra descritte, rappresentano fattori escludenti per l’individuazione di un’area da destinare a discarica.
- che il Geologo Dott. Paolo Quaglieri, su incarico del Comune di San Giovanni Incarico (Fr), in merito alla realizzazione di una discarica provvisoria per rifiuti urbani e assimilati, sita in Roccasecca, località Cerreto, in data 27 dicembre 2002, esprimeva il seguente parere di competenza: “Dal quadro geomorfologico appare evidente una situazione piuttosto complessa ed articolata sotto l’aspetto idrografico che non esclude la propensione a fenomenologie di dissesto accentuato, quali esondazioni che, in generale, possano interessare l’area in oggetto”;
- che il suddetto Professionista, nelle considerazioni conclusive del summenzionato parere geologico dichiarava quanto segue:
L’intervento in oggetto ricade nella tipologia “Discariche civili ed industriali” dell’Allegato “A” dell’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri-Garigliano-Volturno;
Dalla cartografia della suddetta Autorità di Bacino sono state tratte le seguenti considerazioni:
1. - Dallo stralcio della tavola L. 6-R (CARTA CON LE INDIVIDUAZIONE DELLE SITUAZIONI A RISCHIO MOLTO ELEVATO, Allegato 3) si evince la presenza di una zona a rischio molto elevato in località Cerreto, ubicata all’incirca nel settore settentrionale dell’area indicata per la discarica;
2. - Dallo stralcio della tavola L- 4 (CARTA CON L’INDIVIDUAZIONE DEI DISSESTI, Allegato 4) si evince che l’area indicata per la discarica ricade all’interno di un’area riconosciuta dall’Autorità di Bacino come Aree inondabili – aree storicamente inondate;
- che il T.A.R. del Lazio di Roma - Sezione I Ter - con sentenza n. 3714 del 26.2.2004, accoglie i ricorsi presentati dai Comuni di Roccasecca e San Giovanni Incarico, con l’intervento “ad adiuvantum” della Provincia di Frosinone e dell’Associazione “Comitato Cittadini di San Cataldo”, ed annulla l’ordinanza Commissariale della Regione Lazio n. 2 del novembre del 2002 inerente l’individuazione della discarica provinciale dei rifiuti urbani nella località Cerreto di Roccasecca. Tra le motivazioni della sentenza emessa dal suddetto Tribunale Amministrativo testualmente si legge:
“.... non si riesce obiettivamente a comprendere il perché - in presenza di una graduatoria di siti autorevolmente ritenuti idonei alla bisogna - non sia stata scelta una di quelle aree che (in base alla graduatoria stessa) precedevano di gran lunga quella che è poi risultata oggetto d’individuazione. Concorda, al riguardo, il Collegio con la tesi (sostenuta dai ricorrenti) secondo cui - dinnanzi alla conclamata urgenza di provvedere - logica avrebbe voluto che si prendesse in esame il primo (e, semmai, il secondo od il terzo) di detti siti (individuati, lo si ripete, in base ad una graduatoria già pronta e ponderata) ...”;
- che il Commissario delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della Regione Lazio con ordinanze n. 10/2003, n. 68/2003, 3/2004, n. 15/2004 autorizzava l’abbancamento in elevazione di ulteriori volumetrie di rifiuti nella discarica di Roccasecca;
- che la la Regione Lazio, con Ordinanza n. 7 del 26 aprile 2004, approvava il progetto, presentato dalla MAD S.r.l., per la costruzione di un novo invaso di discarica di complessivi 340.000 metri cubi da realizzare sempre nella località “Cerreto” di Roccasecca (Fr);
- che il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale del territorio della Regione Lazio, con provvedimento n. 8 del 31 maggio 2006, autorizzava la MAD S.r.l., con sede in Cassino, a realizzare il progetto di ampliamento della discarica comprensoriale per rifiuti, sita in località Cerreto del Comune di Roccasecca, per una volumetria di mc. 858.400, destinata a smaltire:
- sovvalli provenienti dall’impianto di Colfelice (in misura almeno del 50% delle volumetrie consentite);
- rifiuti speciali (non pericolosi) assimilabili agli urbani (in misura almeno del 50% delle volumetrie consentite);
- che la Regione Lazio, con decreto del Commissario Delegato per l’emergenza ambientale, n. 23 del 22 febbraio 2007, autorizzava la MAD s.r.l. a realizzare in località Cerreto:
- una linea tecnologica per il trattamento del percolato prodotto dall’attività della discarica;
- una linea tecnologica per la produzione di energia elettrica da Biogas. Il progetto per il trattamento del Biogas prevede un impianto di 5 gruppi elettrogeni, ciascuno di potenza termica di combustione pari a 0,950 Mwh per un totale di 4,75 Mwh;
- che la MAD S.r.l. il 20 giugno 2008 depositava presso l’Area VIA (Valutazione Impatto Ambientale) della Regione Lazio nonchè presso la Provincia di Frosinone e il Comune di Roccasecca il progetto per la realizzazione nella località Cerreto del nuovo bacino di abbancamento rifiuti (denominato BACINO IV) costituito da n. 4 lotti di potenzialità complessiva pari a 933.333 mc. con un volume utile netto di circa 840.000 mc.;
- che il Direttore del Dipartimento Territorio della Regione Lazio, su proposta dell’Area Rifiuti, disponeva con propria determinazione n. 1990 del 7 aprile 2010 - pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 7.5.2010 -, la riclassificazione della discarica di Cerreto “come discarica per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici con recupero di biogas”;
Considerato:
- che presso l’inceneritore di San Vittore del Lazio è stato rinvenuto materiale radioattivo proveniente dall’impianto di Colfelice, così come affermato dall’ARPALAZIO - Sezione di Frosinone - nella nota n. 0025546 del 9.4.2010 indirizzata all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Frosinone;
- che al fine di verificare la presenza di materiale radioattivo conferito all’impianto di Colfelice, la Regione Lazio, con determinazione dirigenziale n. C1628 del 15.7.2010 ha autorizzato la S.A.F. S.p.A. a dotarsi di un contatore geiger;
- che “procedure straordinarie”, adottate dalle Pubbliche Istituzioni, prevedono la permanenza in quarantena all’interno dell’impianto di Colfelice dei compattatori con carichi di sostanze radioattive, in attesa degli interventi di decontaminazione;
- che la sosta forzata del materiale radioattivo all’interno dell’impianto rappresenta un ulteriore rischio per la salute dei cittadini, ai quali non potrà mai essere assicurata la completa neutralizzazione delle sostanze contaminate;
- che attualmente, nella discarica di Cerreto del Comune di Roccasecca i rifiuti depositati possono essere quantificati nella misura di 2.000.000 di tonnellate e che le volumetrie autorizzate sono circa 3.000.000 di m.c.;
- che, in data 24 giugno 2008, il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale, nella persona del Presidente della Giunta Regionale del Lazio, ha decretato la chiusura della fase emergenziale in ordine alla crisi socio-economico-ambientale nel settore dei rifiuti urbani, speciali e speciali pericolosi, dichiarata con D.P.C.M. del 19.2.1999 e s.m.i.;
- che è necessario riavviare le procedure relative alla gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti, secondo quanto previsto dagli articoli 197, 198 e 199 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - Parte IV - Norme in materia di gestione dei rifiuti - restituendo così le competenze, l’autonomia e la dignità agli enti pubblici ed agli altri soggetti interessati a partecipare ai percorsi decisionali;
- che ulteriori potenziamenti dell’impianto di Colfelice ed ampliamenti della discarica in località Cerreto del Comune di Roccasecca, da realizzarsi in contiguità con gli invasi già esistenti causerebbero condizioni di invivibilità alle popolazioni residenti nei Comuni di Arce, Ceprano, Colfelice, Falvaterra, Pontecorvo, Roccasecca e San Giovanni Incarico ed all’intera area della Riserva Naturale delle Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova e del Lago di San Giovanni Incarico;
- che i territori dei suddetti Comuni, ove sono insediate importanti aziende agricole e zootecniche, meriterebbero ben altra attenzione in quanto già pesantemente penalizzati dalla presenza dei tracciato della TAV e dell’autostrada del Sole, nonchè da linee elettriche di media ed alta tensione per il trasporto dell’energia su grandi distanze,
- che il degrado sociale, ambientale ed economico, nelle popolose località di “San Vito” e “Cerreto” del Comune di Roccasecca, di “San Cataldo” del Comune di San Giovanni Incarico, di alcune frazioni dei Comuni di Arce, Colfelice e Pontecorvo, ha ormai raggiunto livelli preoccupanti per quanto riguarda la salubrità dell’aria e la qualità della vita a causa delle forti e costanti esalazioni maleodoranti provenienti dall’impianto di discarica e dall’impianto di preselezione e compostaggio di Colfelice;
- che l’emissione di sostanze maleodoranti provenienti dai suddetti impianti e l’alta concentrazione di altri inquinanti di composti organici e di prodotti gassosi sono all’origine dei forti disagi da sempre lamentati dai residenti della zona;
- che le nocive e continue esalazioni influiscono negativamente sullo stato psico-fisico della persona e su i suoi comportamenti. Quando ciò accade si viola il diritto alla salute (Art. 32 della Costituzione). Al riguardo la sentenza del 5 novembre 2004 del Tribunale di Mantova - II Sezione - così recita: “diritto alla salute da intendersi come stato di benessere psico-fisico la cui lesione viene determinata da ogni immissione idonea a provocare stress, esasperazione e tensione psicologica anche a prescindere dalla prova dell’esistenza di patologie”;
- che i forti disagi che centinaia di famiglie del comprensorio lamentano e denunciano da anni alle autorità civili e giudiziarie scaturiscono soprattutto dalla totale mancanza di programmazione e dalla completa inadeguatezza degli interventi finora messi in campo dalle istituzioni pubbliche per governare tutti i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti;
- che il sito di Cerreto, prescelto per il deposito dei rifiuti, è stato precedentemente sede di attività estrattiva che ha completamente modificato l’assetto morfologico originario della zona in questione e, pertanto, i vari interventi di abbancamento dei rifiuti hanno ormai colmato definitivamente le cavità prodotte dall’attività estrattiva;
al fine di tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente:
C H I E D O N O
alle Amministrazioni Comunali interessate:
- che vengano adottati, d’intesa con l’Amministrazione Provinciale di Frosinone, idonei provvedimenti finalizzati:
- ad interrompere la produzione di CDR nell’impianto di Colfelice (Fr) perchè alle esorbitanti quantità di tonnellate di rifiuti da preselezionare se ne aggiungerebbero altre provenienti da più regioni;
- ad interrompere all’interno dell’impianto di Colfelice le operazioni di neutralizzazione del materiale radioattivo, rinviando ai Comuni di provenienza il carico contaminato;
- a destinare l’impianto di Colfelice alle funzioni per le quali era stato originariamente progettato: separare i rifiuti urbani provenienti dai Comuni del Cassinate e produrre compost di qualità;
- ad installare nel suddetto impianto biofiltri ed altri sistemi che utilizzino le migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento dei composti organici volatili, degli odori ed altre esalazioni maleodoranti;
- all’individuazione del sito da destinare a discarica provinciale definitiva per lo smaltimento R.S.U., così come previsto al punto 10) dell’Ordinanza n. 2 del 28 novembre 2002, emessa dal Commissario Delegato di Commissario Delegato per l’attuazione degli interventi per il superamento dell’emergenza socio-economica-ambientale nel settore dei rifiuti urbani, speciali e speciali pericolosi nel territorio della Città di Roma e Provincia, nonchè nelle province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo;
- al blocco dell’ampliamento del IV bacino - ( Rif.: Pronuncia di compatibilità ambientale prot. n. 219081 del 29/10/2009 “Pronuncia di compatibilità ambientale resa ai sensi del D.lgs. 152/2006, così come modificato dal D. lgs. 4/2008, sul progetto di ampliamento della discarica comprensoriale per rifiuti non pericolosi sita in loc. Cerreto, ubicata nel Comune di Roccasecca (FR), a seguito della richiesta inoltrata dalla Società MAD S.r.l.”
- alla definitiva chiusura dell’intero impianto di discarica, sito in località Cerreto del Comune di Roccasecca (Fr);
- al risanamento ed alla riqualificazione della località Cerreto di Roccasecca, sede di discarica;
- a far eseguire dal gestore della discarica tutti gli interventi previsti dal piano di ripristino secondo quanto contemplato dagli articoli 12 e 13 del Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 e relativi allegati (ripristino ambientale - gestione post-operativa);
C H I E D O N O
inoltre, all’Amministrazione Regionale del Lazio e l’Amministrazione Provinciale di Frosinone:
- di non emanare provvedimenti di approvazione di ulteriori progetti di costruzione e di gestione di discariche o sversatoi e di qualsiasi altro impianto dedicato al trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi da realizzare nei Comuni di Arce, Ceprano, Colfelice, Falvaterra, Pontecorvo, Roccasecca e San Giovanni Incarico, così come deliberato dal Consiglio Provinciale di Frosinone in data 5.9.2000 con atto n. 64;
- di non approvare progetti per la realizzazione di ulteriori impianti di incenerimento, termovalorizzazione e/o di termodistruzione di rifiuti di qualsiasi tipologia per i seguenti motivi:
- liberano sostanze tossiche e cancerogene quali i metalli pesanti e le diossine;
- immettono nell’atmosfera polveri sottili ed ultrasottili che producono effetti dannosi a carico del sistema respiratorio e cardiaco;
- vanificano la raccolta differenziata delle materie riciclabili;
- di applicare il principio dell’equa distribuzione degli oneri di smaltimento dei rifiuti, suddividendo il territorio provinciale in quattro macroaree (Area di Anagni - Area di Frosinone - Area di Sora - Area di Cassino);
- di dotare ognuna delle suddette aree di apposito impianto di smaltimento rifiuti solidi urbani per il seguente motivo: è diseducativo, immorale ed incivile “scaricare” i rifiuti di 91 Comuni su un territorio ormai al collasso, su una comunità provata da circa venti anni da tutti i disagi, sempre rappresentati, mai risolti, che hanno condizionato e condizionano la qualità della vita, ora dopo ora, il sistema relazionale, la condizione psico-fisica quotidiana degli abitanti del comprensorio;
- di avviare su tutto il territorio provinciale la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani (RSU) dei rifiuti urbani pericolosi (RUP), così come previsto dall’art. 24 del Decreto legislativo n. 22/97 ( Decreto Ronchi ) per consentire la produzione di compost di qualità - tipo “A” libero da inquinanti tossici;
- di eseguire un approfondito studio di impatto ambientale del pregresso e del presente: che cosa l’impianto di compostaggio di Colfelice e le discariche del territorio hanno prodotto e produrranno sul terreno, nelle sorgenti idriche, sui fiumi, nell’atmosfera, sulla vita e la salute dell’uomo, della fauna, della flora ed in quant’altro rientri nella definizione di “ambiente”.
per il Comitato
“CITTADINI SAN CATALDO”
Rocco Renzi
per il Comitato
“CONTRASTO”
Fabrizio Di Cioccio
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