Avanti da soli senza accettare le proposte di Berlusconi né l'alleanza con il Pd ma puntando alla costruzione del 'Terzo polo' consapevoli che l'Udc sarà determinante nella prossima legislatura. E' quanto afferma Pierferdinando Casini in chiusura della tre giorni dei centristi a Chianciano. Parole queste che non si erano mai sentite cosi nette e chiare, parole che suonano come una carica per chi l’ha sempre pensata in questo modo. Parole che forse creano malumore a chi pur rimanendo fedele allo scudo crociato di fatto è sempre stato berlusconiano anzi berlusconizzato. E’ vero all’interno dell’UDC ancora oggi ci sono molti che per opportunismo si professano di centro ma di fatto praticano una politica di destra, una politica figlia del berlusconismo, sono tifosi di Berlusconi, sono miopi e guardano in una sola direzione. Ieri a Chianciano hanno respirato una nuova aria coloro che hanno sempre chiesto a Casini chiarezza, quella chiarezza che fino a qualche mese fa non c’era. Molti speravano e forse sperano ancora in un nuovo accordo con il PDL, speravano e sperano ancora al ritorno all’ovile del figliol prodigo, stando a quanto affermato da Casini invece questo non avverrà e si continuerà ad andare avanti per la propria strada. Questo significa parlare ai Moderati a coloro che da sempre hanno scelto di stare al centro evitando alleanze frettolose, evitando di stringere accordi con partiti che fondamentalmente hanno idee troppe sbilanciate a destra o a sinistra. I Moderati non sono alla ricerca di una casa ne hanno fretta di stringere alleanze con Casini, il loro auspicio è che finalmente possa prendere il largo in Italia un grande progetto centrista che raccolga le tante anime moderate e i tanti movimenti che sono attivi sul territorio. A chi ieri ci ha chiesto se eravamo interessati a un progetto del genere, abbiamo ribadito che non è nostra intenzione entrare in un partito che già esiste e che fino ad oggi ha mostrato segni di ambiguità come l’UDC, siamo invece interessati a dare il nostro contributo a un soggetto politico nuovo che rivendichi le radici cristiane, che non dimentichi la grande tradizione democristiana e che soprattutto non sia mosso dall’ansia di allearsi per forza con Berlusconi o viceversa. Pur riconoscendo la leadership a Casini il partito della Nazione dovrà tenere conto di tante cose a partire dalla gestione periferica del partito. Un nuovo partito che nasce sulla base di un organigramma predefinito difficilmente riuscirà a coinvolgere altre forze, toccherà quindi ai promotori valutare le tante difficoltà e soprattutto dovrà tenere conto del peso dei Movimenti e degli uomini che vorranno aderire. E’ finito il tempo dei Congressi fatti a tavolino, un partito si radica sul territorio se i Congressi vengono celebrati per davvero dove le tessere non sono pacchetti pre-venduti ma singole adesioni di cittadini che hanno scelto di entrare a far parte di un nuovo partito. Ne abbiamo visti tanti di figuranti in questi ultimi tempi, in politica purtroppo servono oltre le idee. Le teorie, i proclami, non servono a nulla, il partito è vivo se vince le elezioni e rimane in parlamento se prende i voti necessari. Lo stesso Casini ha parlato di “ cultura di Governo” ha fatto ben a sottolineare questo passaggio ma per essere competitivi è necessario ottenere un consenso elettorale forte e determinante. Inutile quindi costruire il nuovo sul vecchio, bisogna azzerare il tutto e ricominciare, forti dei valori storici, delle idee e soprattutto della storia, un grande partito di centro che coinvolga tutte le forze cattoliche e moderate, un grande partito che ha l’ambizione di governare la nazione senza la benedizione di nessuno né tantomeno di Berlusconi o di Bersani. Qualora non bastasse il risultato elettorale eventuali alleanze dovranno essere fate sulla base dei programmi e non le convenienze. Se è vero che è in corso una campagna acquisti da parte di Berlusconi è bene che le anime berlusconiane dell’UDC tornino al proprio posto, lascino il posto a chi crede ancora in un progetto politico nuovo, chi adoro Berlusconi ma dichiara di essere iscritto all’UDC se ne vada lasci il posto ai tanti giovani che credono ancora in un progetto moderato e centrista. I presupposti ci sono tutti, bisognerà vedere in futuro quali saranno le scelte programmatiche e soprattutto quale sarà il percorso di costituzione del partito della nazione. Se Casini riuscirà a coinvolgere il popolo dei moderati, vuol dire che sarà stato bravo anche a eliminare al suo interno, esponenti politici che hanno fatto il loro tempo e che ancora sperano di avere in futuro un ruolo da protagonista. La politica sta cambiando ed è ora che anche il Partito della Nazione inizi un nuovo percorso con gente nuova, volti nuovi, che non hanno nulla a che vedere con un passato fatto di opportunismo, di nepotismo e di attaccamento alla poltrona.
IL PRESIDENTE DEI MODERATI
Silvio Tedeschi
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