martedì 27 aprile 2010

NON SIAMO BURINI


Con l’insediamento della Giunta Polverini emerge un quadro desolante e davvero preoccupante per la provincia di Frosinone, nemmeno un Assessore. Il messaggio è chiaro, grazie mille per i voti ma per i rappresentanti del PDL ciociaro non c’è posto in Giunta. Un atteggiamento questo che coinvolge tutti gli abitanti della Ciociaria compreso, chi non ha votato la Polverini, un’intera provincia è stata offesa dai giochi di potere soliti dei salotti romani. Pare proprio che la nostra provincia sia sempre più considerata un serbatoio di voti per i politici romani e sempre più la provincia da utilizzare quando si tratta di smaltire rifiuti. All’epoca della Democrazia Cristiana erano molti a pensare che la Ciociaria fosse la roccaforte di alcuni suoi esponenti di spicco come ad esempio Andreotti ma all’epoca la stessa Ciociaria ha ricevuto molti benefici da questo legame. Oggi invece è solo terra di conquista, utile a far crescere i personaggi politici che ovviamente non hanno nulla a che vedere con Andreotti o altri esponenti dell’allora DC. Una Ciociaria che oggi viene vista come l’oasi felice per i predatori del voto e dell’immondizia, una provincia dimenticata e abbandonata a se stessa eppure è stata tanto leale nei confronti di quel “ nuovo “ proposto anche da alcuni referenti provinciali del PDL. Ma quale nuovo, il “ manuale Cencelli “ il famoso metodo matematico creato per ripartire "equamente" gli incarichi di Governo, ciascuno con un'importanza diversa, in funzione della forza elettorale di ciascun partito e, fatto non secondario, di ciascuna corrente all'interno di un determinato partito è stato applicato solo per le province di Roma, Latina Rieti e Viterbo, vuol dire che la provincia di Frosinone non era all’altezza o non esprimeva una forza politica tale da poter partecipare al banchetto. Ancora una volta ci troveremo a fare i conti con un centro di potere romano che supportato dalle province di Rieti, Latina e Viterbo potrà decidere autonomamente come amministrare, come distribuire le risorse, come gestire le emergenze ambientali, occupazionali e sanitarie. I referenti locali che si sono dati da fare per promuovere il progetto Polverini, affermando con sicurezza che la stessa candidata Presidente avrebbe rispettato gli impegni presi, si ritroveranno con un pugno di mosche in mano e ancora una volta gli elettori si sentiranno presi in giro dalla politica e poi ci si lamenta dell’assenteismo. Che dire infine dell’esclusione dell’UDC un altro schiaffo in faccia a una dirigenza del partito che continua a fare dell’ambiguità il cavallo di battaglia. Le scelte di convenienza alla fine portano, specie su Roma a un risultato misero. Impossibile chiudere gli occhi per chi è democristiano dalla nascita davanti al risultato di Roma, solo 50.000 voti in più al partito de La Destra. Il partito che fu di De Gasperi, Sturzo, Moro che ottiene una percentuale di voti quasi uguale a una formazione nata qualche anno fa. Una crisi politica profonda che deve far riflettere la dirigenza locale e regionale del partito di Casini. Di fatto la Ciociaria è più debole, quella che doveva essere la “ filiera” Provincia, Regione, Governo rischia di essere ad appannaggio di altre realtà territoriali, il rischio è che la provincia di Frosinone, terra di San Tommaso D’Aquino, San Benedetto, Cicerone, di bellezze architettoniche e naturali, ricca di storia, sia assecondata quando si andranno a prendere decisioni di carattere regionale. Un popolo quello ciociaro che non merita di essere preso in giro come del resto il nostro territorio non merita di essere considerato come il ricettacolo di rifiuti di qualsiasi genere e terreno fertile per costruire carriere politiche.
Il Presidente dei Moderati
Silvio Tedeschi

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