martedì 12 gennaio 2010

Richiesta di convocazione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria ed urgente

Al sig. Sindaco di Roccasecca

Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di Roccasecca

Oggetto: Richiesta di convocazione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria ed urgente-

Art.30 Statuto del Comune di Roccasecca

I sottoscritti Avv. Antonio Chianta- Arch. Antonio Abbate- Dott. Crescenzo Nota- Forte Bernardo- Paolo Abbate-Vincenzo Gallinelli- Antonio Colantonio- n.q. di Consiglieri Comunali del Comune di Roccasecca,
chiedono
che venga disposta urgentemente la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale onde poter approvare le seguenti determinazioni:

Premesso che:

- nei Comuni di Roccasecca - località Cerreto - e Colfelice insistono rispettivamente un impianto di discarica R.S.U. e speciali assimilabili agli urbani ed un impianto per la preselezione e compostaggio dei rifiuti solidi urbani, quest’ultimo in via di riconversione per la produzione di CDR (combustibile derivato dai rifiuti);

- nei suddetti impianti vengono trattati e stoccati i rifiuti urbani ed assimilabili agli urbani dei 91 Comuni della Provincia di Frosinone;

- all’interno dell’impianto di selezione dei rifiuti urbani di Colfelice sono in corso lavori finalizzati alla produzione di C.D.R. (combustibile derivato dai rifiuti) ed alla realizzazione di una sezione di valorizzazione/recupero dei flussi provenienti dalla raccolta differenziata;

- il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della Regione Lazio, con Ordinanze Commissariali n. 68 del 14 agosto 2003, n. 10 del 6 ottobre 2003 e n. 3 del 10 febbraio 2004 autorizzava l’incremento delle volumetrie della suindicata discarica R.S.U.;

- con Ordinanza n. 7 del 26.4.2004 la Regione Lazio approvava il progetto, presentato dalla MAD S.r.l., per la costruzione di un novo invaso di discarica di complessivi 340.000 metri cubi da realizzare sempre nella località “Cerreto” di Roccasecca (Fr);

- con Ordinanza Commissariale n. 15 del 9.7.2004, veniva disposto l’abbancamento di ulteriori volumetrie di rifiuti pari a 35.000 mc. in elevazione;

- il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale del territorio della Regione Lazio, con provvedimento n. 8 del 31 maggio 2006, autorizzava la MAD S.r.l., con sede in Cassino, a realizzare il progetto di ampliamento della discarica comprensoriale per rifiuti, sita in località Cerreto del Comune di Roccasecca, per una volumetria di mc. 858.400, destinata a smaltire:
- sovvalli provenienti dall’impianto di Colfelice (in misura almeno del 50% delle volumetrie consentite);
- rifiuti speciali (non pericolosi) assimilabili agli urbani (in misura almeno del 50% delle volumetrie consentite);

- la Regione Lazio, con decreto del Commissario Delegato per l’emergenza ambientale n. 23 del 22 febbraio 2007, autorizzava la MAD s.r.l. a realizzare, sempre in località Cerreto:
- una linea tecnologica per il trattamento del percolato prodotto dall’attività della discarica;
- una linea tecnologica per la produzione di energia elettrica da Biogas, il cui progetto prevede un impianto di 5 gruppi elettrogeni, ciascuno di potenza termica di combustione pari a 0,950 Mwh per un totale di 4,75 Mwh;

- la Regione Lazio, con Decreto Commissariale n. 42 del 17 Maggio 2007, autorizzava la M.A.D. S.r.l. a realizzare, nella località Cerreto del Comune di Roccasecca, un impianto per la produzione annua di 4.485.900 mc. di biogas da fermentazione anaerobica di matrici agricole (insilato di mais e liquami zootecnici);

Rilevato che una così alta concentrazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, alcuni già in esercizio, altri in corso di realizzazione, costituisce grave nocumento alle popolazioni residenti nei Comuni di Arce, Colfelice, Pontecorvo, Roccasecca, San Giovanni Incarico ed all’intera area della Riserva Naturale delle Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova e del Lago di San Giovanni Incarico;

Constatato che il degrado sociale, ambientale ed economico, nelle popolose località di “San Vito” e “Cerreto” del Comune di Roccasecca, di “San Cataldo”, “Starze”, “Vignarole” e “Madonna della Selva” del Comune di San Giovanni Incarico, di alcune frazioni dei Comuni di Colfelice e Pontecorvo, ha ormai raggiunto livelli preoccupanti per quanto riguarda la salubrità dell’aria e la qualità della vita a causa delle forti e costanti esalazioni maleodoranti provenienti dall’impianto di discarica e dall’impianto di preselezione e compostaggio di Colfelice ed a causa del traffico dei mezzi pesanti che percorrono la strada provinciale Ortella, ormai senza controllo, senza osservare limiti di velocità, orari di accesso e di uscita dagli stessi impianti e precauzioni igieniche;

Considerato inoltre, che i territori dei suddetti Comuni, ove sono insediate importanti aziende agricole e zootecniche, meriterebbero ben altra attenzione in quanto già pesantemente penalizzati dalla presenza del tracciato della TAV e dell’autostrada del Sole nonché, da linee elettriche di media ed alta tensione per il trasporto dell’energia su grandi distanze;

Accertato che l’emissione di sostanze maleodoranti provenienti dagli impianti di smaltimento dei rifiuti e l’alta concentrazione di altri inquinanti di composti organici e di prodotti gassosi sono all’origine dei forti disagi da sempre lamentati dai residenti della zona e, che le emissioni odorigene dovute alla presenza di attività relative allo smaltimento rifiuti hanno un notevole impatto su diverse aree, anche di ampia estensione, per cui il disagio arrecato alle popolazioni residenti è tale da influenzare significativamente sia la qualità della vita che le relazioni sociali;

Valutato che le nocive e continue esalazioni, che possono risultare anche tossiche, influiscono negativamente sullo stato psico-fisico della persona e su i suoi comportamenti. Quando ciò accade si viola il diritto alla salute (Art. 32 della Costituzione). Al riguardo la sentenza del 5 novembre 2004 del Tribunale di Mantova - II Sezione - così recita: “diritto alla salute da intendersi come stato di benessere psico-fisico la cui lesione viene determinata da ogni immissione idonea a provocare stress, esasperazione e tensione psicologica anche a prescindere dalla prova dell’esistenza di patologie”;

Preso atto che i forti disagi che centinaia di famiglie del comprensorio lamentano e denunciano da anni alle autorità civili e giudiziarie scaturiscono soprattutto dalla totale mancanza di programmazione e dalla completa inadeguatezza degli interventi finora messi in campo dalle istituzioni pubbliche per salvaguardare la salute dei cittadini e governare tutti i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti;

Rilevato che nei territori dei suddetti Comuni, negli ultimi anni, l’aumento dei tassi di incidenza di mortalità per tumore e l’insorgenza di patologie quali cancri faringei e polmonari, linfomi, patologie tiroidee destano particolare preoccupazione tra la popolazione;

C H I E D O N O

- di assicurare migliori condizioni igienico-sanitarie alle popolazioni residenti nei Comuni sedi dei sopracitati impianti di smaltimento rifiuti e a quelle residenti nei territori dei Comuni limitrofi agli impianti stessi, attraverso:

- l’installazione di idonei strumenti di controllo, rilevamento e misura dell’inquinamento olfattivo al fine di accertare la natura e le caratteristiche degli odori;

- l’installazione negli impianti di smaltimento rifiuti di biofiltri ed altri sistemi che utilizzino le migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento dei composti organici volatili, degli odori ed altre esalazioni maleodoranti;

- un approfondito studio di impatto ambientale del pregresso e del presente: che cosa l’impianto di Colfelice e le discariche del territorio hanno prodotto e produrranno sulla vita e la salute dell’uomo, della fauna, della flora, sul terreno, nelle sorgenti idriche, sui fiumi, nell’atmosfera ed in quant’altro rientri nella definizione di “ambiente”.

Roccasecca, lì

Avv. Antonio Chianta Arch. Antonio Abbate

Dott. Crescenzo Nota Bernardo Forte

Paolo Abbate Vincenzo Gallinelli

Antonio Colantonio

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