venerdì 23 ottobre 2009

CHI PENSA ALLE PARTITE IVA?


Al "Popolo" che sta pagando in modo pesante gli effetti della crisi mondiale?

Tremonti, "il piacione" in odore di eredità governativa, si sta spendendo, in verità troppo poco o per nulla, per le piccole e medie imprese in totale balia degli Istituti di Credito, quando non si ricorre al mercato dello strozzinaggio sempre fiorente, peraltro senza tenere in alcun conto come la vita sociale, economica e politica della nostra nazione sia basata sulla Piccola e Media Impresa e non su altri segmenti produttivi.
Andati a mezza buca i famosi, Tremonti bond, nicchia e aborrisce l' idea di ridurre l' Irap senza toccare la sanità regionale, buttata lì dal Premier Silvio Berlusconi, che suggerisce tra l' altro di coprire le mancate entrate Irap con le entrate dello scudo fiscale.
Secondo Tremonti, però, "abbattere l' Irap non è una operazione semplice senza sottacere che quella tassa, per quanto odiata, porta alle casse dello Stato una quarantina di miliardi".
Ma non si è reso conto dell' iniquità del balzello che grava sulle piccole e medie imprese in crisi profondissima sin dall' avvento dell' Euro nella Comunità Economica Europea, per non parlare che la globalizzazione dei mercati ha ridisegnato scenari nuovi e mercati più complessi e più competitivi, che rendono necessaria ed impellente un'attenzione diversa e nuove idee su cui articolare un vero intervento a sostegno della politica economica nazionale?
La decenza vorrebbe che, se fino a questo momento la parte da leone l' hanno fatta la grande industria, prima con Montezemolo ed ora con la Marcegaglia, ( per non andare tanto lontano), il settore della cooperazione, con gli amici comunisti rossi, ambedue caldamente supportati dal sindacato, non sarebbe il caso di volgere lo sguardo e l' attenzione al Popolo delle Partite IVA derelitti, ignorati e bistrattati, tassati e tartassati con tanti doveri e pochi supporti?.
Eppure da 50 anni il tessuto economico della Piccola e Media Impresa e delle Professioni, è riconosciuto come forza trainante della nostra economia, talmente trainante da riuscire a resistere, con le proprie forze e con la grande capacità di adattamento, ai continui cambiamenti del mercato.
Ma ora la crisi è così profonda e strutturale da inerire tutti i segmenti del "Mercato Globalizzato" e l' Italia mancando di precise norme che regolamentano la sana competizione imprenditoriale è costretta a subire non solo il liberismo strutturale, ma soprattutto la scorrettezza di alcuni operatori (cinesi) che sembrerebbero aver invaso il mercato italiano con lavoro e qualità dei manufatti non proprio in allineamento con le norme civili, legali e morali.
Governo Italiano perchè non tuteli i piccoli e medi imprenditori e non intervieni con una riduzione del carico fiscale e con politiche finanziare agevolative per l' accesso al credito?
Il mercato italiano è troppo nero e giallo, le fabbrichette, ma anche le grandi, chiudono i battenti, gli operai a casa, i consumi l' economia a rotoli, la povertà in aumento, insomma una economia che necessita di una interventistica politica governativa rivoluzionaria.
I MODERATI, consapevoli dello "status" di traballo di aziende medie e piccole, esprimono loro la solidarietà ma nel contempo esortano gli imprenditori piccoli e medi ad organizzarsi in modo innovativo e al passo con le nuove tecnologie, tendendo ben in mente che "l' unione fa la forza".
Il Presidente dei Moderati
Anna Maria Rossini

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